Le capre di Alpago Cashmere vivono tutta la loro vita con noi. A Tambre, in provincia di Belluno, nelle nostre stupende montagne a 900 metri slm.
Per nostra scelta e principio ci dedichiamo unicamente allo sviluppo e valorizzazione della loro attitudine: la fibra cashmere.
Attraverso la gestione degli accoppiamenti, oltre al miglioramento della fibra, decidiamo il numero delle nascite per evitare un surplus di capretti.
Una vita intera trascorsa con noi, una cura costante e quotidiana di alimentazione e controllo del loro stato di salute (attraverso i protocolli sanitari di prevenzione).
La razza delle capre del nostro allevamento deriva dall’Asia Centrale ed è particolare perchè si discosta dalla tradizione italiana delle più comuni filiere dei prodotti lattiero-caseari o dell’alimentare. Ma in Italia ha potuto trovare la sua valorizzazione grazie alla rinomata storia del Made in Italy nei settori della moda e dell’artigianato.
Il gregge Alpago Cashmere nasce da riproduttori di razza pura, selezionati negli anni da un progetto di miglioramento genetico sviluppato in Italia.
Ogni capra ha un nome, che molto spesso rievoca nomi delle montagne che ci circondano o dei luoghi limitrofi.
Questa “identità” è una scelta per far comprendere lo stretto legame che esiste da millenni tra le fondamentali attività di pascolo degli animali ed il mantenimento della biodiversità.
Le capre favoriscono la cura del territorio, inteso sia in senso stretto come pulizia e decoro, ma anche in termini più completi per il mantenimento delle varie specie della flora. Al tempo stesso, grazie al pascolo, viene favorita anche la fertilizzazione del terreno. La capra bruca l’erba e la restituisce in natura sottoforma di fertilizzante, che migliora il pascolo in un periodo successivo.
Identita' perche' noi viviamo il cashmere quotidianamente, perche' noi siamo allevatori, ancor prima di essere gli stessi artigiani che lavorano il filato in capo finito.
Martina
Gestiamo il gregge in 2 gruppi, le capre femmine da una parte e i caproni dall’altra, che vivono separati durante l’anno. Una volta all’anno, nel rispetto del naturale periodo riproduttivo degli animali, raggruppiamo i migliori riproduttori con l’obiettivo di tramandare, mantenere e migliorare la genetica che porta con sé le qualità più nobili di una delle fibre più pregiate al mondo: il cashmere.
In questo modo riusciamo anche a decidere quando avviene il parto, anticipandolo prima che inizi il periodo della pettinatura.
I risultati delle analisi del nostro cashmere, in collaborazione con un’importante Università Italiana, ci permettono di avere dei dati fondamentali per la scelta delle capre e caproni da accoppiare.
Ciò permette di avere un miglioramento della fibra cashmere, attraverso la riproduzione della migliore genetica. Inoltre, in questo modo, riusciamo a sapere sempre qual è il padre dei nuovi capretti che nascono, permettendoci nel tempo di conoscere quindi l’albero genealogico di ogni capra (genitori, nonni, bisnonni ecc….).
La buona riuscita dell’attività di pascolo è un lavoro di squadra tra le capre e noi allevatori. Siamo noi infatti che decidiamo dove posizionare le recinzioni che delimitano l’area di pascolo (pascolo non estensivo), anche per non creare danni su colture, orti di vicinato o ad alberi che vanno salvaguardati. Le capre infatti sono ghiotte soprattutto della flora del sottobosco e di cortecce degli alberi.
Per questo motivo la loro attività va gestita sapientemente. Diverso è il caso in cui la loro attività diventa alleata a quella dell’uomo, per esempio quando decidiamo di includere alcuni alberi in aree di pascolo con l’intento di tagliarli per fare la legna: le capre mangiano la corteccia e la pianta si secca ed è pronta per essere tagliata dall’uomo.
Il benessere animale e' un principio fondamentale per noi, e diventa un valore aggiunto insito del capo finito lavorato a mano. Ogni scelta e azione che compiamo viene valutata mettendo al primo posto il benessere delle capre.
L’attività di pascolo è fondamentale, soprattutto in montagna dove ci troviamo, perché aiuta a contenere l’avanzamento del bosco.
Le foto di qualche decennio fa ritraggono il nostro territorio ricco di prati adibiti a pascolamento e foraggio per l’alimentazione degli animali durante la stagione invernale. Con il forte calo delle attività di pascolo o addirittura con l’abbandono, con il tempo il territorio è stato colonizzato da fitti boschi. Con il conseguente avvicinamento ai centri urbani della fauna selvatica e dei loro predatori. Il nostro territorio è abitato da caprioli, cervi, camosci, volpi, lepri e lupi.
Da tarda primavera fino al primo autunno le capre trascorrono le loro giornate in recinzioni elettrificate mobili che installiamo con cadenza settimanale per spostarle da un pascolo all’altro appena hanno finito tutta l’erba presente nell’appezzamento. E’ un sistema che permette la delimitazione dell’area e anche il contenimento dei parassiti grazie alla turnazione frequente delle aree di pascolo.
Inverno:
Le capre con i cani da protezione rimangono nello stesso posto. Ogni gruppo trascorre le proprie giornate invernali in una stalla che teniamo aperta, dando la possibilità agli animali di “fare quello che vogliono”. L’inverno è la stagione con il culmine di crescita del cashmere, per cui non hanno nessuna sofferenza ad essere esposte alle fredde temperature invernali, che qui raggiungono anche i –10 gradi sotto zero. La neve è ben accolta, tanto che le capre e i cani stanno tranquilli all’esterno godendosi il bianco paesaggio. E’ chiaro che la zona a loro disposizione all’esterno della stalla ci sono sempre i recinti elettrificati mobili, a protezione dai predatori. Durante l’inverno (in genere a gennaio – febbraio) nascono i capretti. Tutte le nostre mamme sono molto competenti e si dedicano con cura ai nuovi nati. Non creiamo nessun tipo di isolamento per loro ma lasciamo che siano proprio le mamme a presentare i nuovi nati al resto del gruppo e ad agevolare l’integrazione, già dal secondo giorno dalla nascita. Durante l’inverno le capre si alimentano con il fieno, che abbiamo preparato durante l’estate.
Primavera:
E’ la stagione tanto attesa, sia per il risveglio della natura e della vegetazione, sia per la pettinatura del cashmere che eseguiamo da marzo fino a maggio. Quando iniziano ad allungarsi le giornate e ad esserci temperature miti, le capre di razza cashmere fanno la muta, ossia rilasciano il loro pregiato sottopelo.
Estate:
E’ la stagione dei pascoli che cambiamo con frequenza settimanale e del foraggio. Per noi è importante riuscire ad essere autonomi nell’approvvigionamento del fieno, unica risorsa alimentare invernale. Questo ci permette ad essere sostenibili e soprattutto di sapere cosa mangiano i nostri animali, prendendoci cura noi stessi della lavorazione. Al tempo stesso, proprio come l’azione del pascolo, anche quella del foraggio è un’attività che contribuisce alla cura del territorio e all’arricchimento e conservazione della sua biodiversità.
Autunno:
Le giornate sono sempre più corte, l’erba è sempre meno abbondante, e per questo spostiamo le capre con più frequenza nei recinti. Le foglie degli alberi cambiano colore e il paesaggio autunnale diventa un dipinto. Anche le foglie tornano utili come alimentazione.